domenica 25 marzo 2012

Pane e poesie (post vagamente pretenzioso...)

Sabato mattina, ore 11.45, il piccolo panificio in fondo alla via dove abito affollatissimo (età media 70/75 anni)...... Mentre attendo il mio turno, uno dei vecchiotti presenti, scherzando con la panettiera sul tempo di attesa in coda, inizia a declamare :

"Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave."

Incredibilmente riconosco "Il sabato del villaggio" ed ancora più incredibilmente mi accorgo di ricordarmene interi pezzi a memoria. Sono uscita dal panificio, c'era il sole, era sabato mattina, a casa mi attendevano i bambini con i compiti già fatti, e, sgranocchiando un pezzo di pane ancora tiepido, ho ripensato alla poesia inaspettata e al buon umore in cui mi aveva messo......

2 commenti:

  1. Decisamente a volte basta un piccolo gesto inatteso per cambiare il corso di una giornata! Che piacevole sorpresa!

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